I terribili due: cinque suggerimenti cardine per i genitori

I contenuti di questo articolo provengono da letture e approfondimenti personali, rappresentano un’opera di scrittura libera e non vanno intesi come indicazione della mia competenza in materia psicologica. Come life coach, non mi è consentito operare nell’ambito del supporto psicologico né trattare temi ad esso legati, che sono invece pertinenza della professione di psicologo.

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Essere bravi genitori è la cosa più difficile al mondo. Non si è mai abbastanza preparati, non esistono guide e manuali (sebbene ci siano molti libri utilissimi che possono fare la differenza) e quando lo si diventa, tutto corre troppo in fretta per gestire ogni cosa al meglio. Allo stesso tempo, è probabilmente la cosa più importante che possiamo essere: una buona educazione fa la differenza tra un individuo efficace e sicuro di sé e una persona non padrona dei propri mezzi e incapace di realizzarsi. Fare i genitori può essere meraviglioso, a patto di non farsi trascinare giù dalle meccaniche disfunzionali tipiche del rapporto tra adulti e bambini piccoli.

La fascia di età che va da un anno e mezzo ai tre anni è la prima vera prova di forza per i neogenitori. Esistono decine di lezioni e suggerimenti importanti per gestire quella fase. Insegnamenti che si imparano con l’esperienza e tramite letture dedicate (leggere libri sull’essere genitori è un’attività enormemente formativa e vi suggeriamo di dedicare regolarmente tempo ad essa). In questo articolo vedremo insieme cinque suggerimenti cardine che da soli possono aprire gli occhi sugli atteggiamenti più importanti nel rapporto coi bambini più piccoli.

Vediamo insieme i cinque consigli fondamentali per essere dei bravi neogenitori

  1. I bambini hanno bisogno di essere amati e accettati. È il primo e costante bisogno dei bambini, e costituisce la spinta che muove la quasi totalità dei loro comportamenti relazionali. Ogni volta che il vostro bambino si innervosisce, fa i capricci, piange o diventa triste, cercate prima di tutto di capire cosa sta pensando. Con un po’ di pratica vi accorgerete che quasi sempre c’è un aspetto nuovo della vita che li rende insicuri, e quello di cui hanno bisogno è che li accompagniate e li guidiate nel gestirlo. Non fateli mai sentire sbagliati per il fatto di piangere o essere incapaci di gestire le loro emozioni o azioni: sono appena arrivati al mondo e siete voi a dovergli insegnare come fare. Siate sempre i loro primi alleati, mostrategli comprensione e amore e loro vi vedranno come persone di cui fidarsi sempre. Un vantaggio relazionale che pagherà enormemente nel tempo.
  2. Non prendete i conflitti sul personale. Se i bambini entrano in una meccanica di conflitto con voi, insistendo a fare qualcosa di sbagliato o a non fare ciò che gli dite, sforzatevi di non vederla come una cosa specificamente contro di voi. Il bambino non ce l’ha mai con voi, non sta cercando di sfidarvi e “non lo fa apposta”. È semplicemente incapace di agire in maniera diversa, anche se lo vorrebbe. Quindi voi, da bravi genitori, sfoderate il migliore dei vostri sorrisi e fategli capire che quel conflitto è in un contesto sicuro: rendeteli consapevoli che voi capite le loro difficoltà e siete qui per aiutarli. Che se non vogliono mettersi quella maglietta, forse non è così importante e possiamo anche sceglierne un’altra. E se proprio non vogliono lavarsi i capelli o i dentini, è comunque una cosa che va fatta e la si può fare anche se loro non sono d’accordo, senza che il conflitto degeneri. Una tecnica efficace? Ripetete a loro e a voi stessi, sempre sorridendo: “che cattiva questa mamma/questo papà che vuole a tutti i costi farti lavare i denti”. In questo modo gli mostrate comprensione, non li fate sentire abbandonati alla loro difficoltà e allo stesso tempo gli farete capire che certe cose vanno fatte e che quei piccoli contrasti non hanno conseguenze persistenti.
  3. Non accanitevi contro i capricci. Quando i bambini fanno i capricci, quando disubbidiscono, due cose avvengono in maniera istintiva dentro noi adulti: 1. ci arrabbiamo e 2. pensiamo che debbano ubbidirci semplicemente per rispetto della nostra autorità. Entrambi gli istinti sono pericolosi e vanno tenuti sotto controllo. Non arrabbiatevi contro i capricci, o i bambini cresceranno imparando ad arrabbiarsi contro le cose che non gli piacciono (inclusi i vostri insegnamenti). E non ostinatevi a farne un conflitto sul rispetto dell’autorità, o cadrete nel tranello che abbiamo visto prima, quello che rende personale il conflitto. Fate invece una cosa diversa: interpretate i capricci come un comportamento che il bambino non sa controllare. È una sua difficoltà comportamentale, c’è qualcosa che non sa gestire ed è nervoso per quello. Ha bisogno del vostro supporto. Prendetelo in braccio, fategli capire che gli siete vicini, non mostratevi nervosi. Ragionate su ogni capriccio in maniera dedicata, provate a capire come si sente e perché sta agendo in quel modo, spiegategli perché ha senso che cambi rotta. Accompagnatelo nel capire. Nella maggior parte dei casi, il solo fatto di sentirvi vicini e non arrabbiati migliorerà il modo in cui il bambino gestirà quella situazione la prossima volta. Tenete anche in mente che dietro ai capricci c’è spesso il bisogno del bambino di “sfogare” emozioni ed energie. Se lasciate che le sfoghi interamente e esaurisca quelle energie, dopo il capriccio sparirà automaticamente.
  4. Tenete a bada ansie, paure e preoccupazioni. Avete presente quando il bambino si avvicina al forno, a un cane sciolto o alle prese elettriche, o si allontana da voi in presenza di automobili in movimento, e voi scattate all’istante muovendovi in maniera concitata e urlando “NO”? Bene, sappiate che in quel momento i bambini stanno imparando ad avere paura. Perché stanno vedendo voi incapaci di tenere sotto controllo la paura che avete nel vedere vostro figlio in quelle condizioni. Quel che dovete fare è inghiottire la paura, mostrarvi calmi e controllati, prendergli la mano e spiegargli dolcemente “no, questa cosa è pericolosa / puoi farti male / è una cosa per grandi…”. Provate a fargli capire perché non deve farlo e allontanatelo con calma. Ovviamente lo rifarà (quello a prescindere dal modo in cui gli dite no, i bambini hanno bisogno dei loro tempi), ma nel frattempo avranno imparato a gestire le emozioni senza entrare in agitazione, anche in situazioni di pericolo, perché l’avranno visto fare a voi. L’intelligenza emotiva, quindi l’abilità di gestire le emozioni senza che vadano fuori controllo, è l’insegnamento più importante che possiate passare al vostro bambino, quindi siate voi i primi a sfoderarla. Niente rabbia incontrollata, niente urla, niente “fai così o mamma diventa triste”, niente “se non fai come ti dico mi arrabbio”. Mantenetevi in pieno controllo e vostro figlio non metterà mai in dubbio la vostra autorità.
  5. L’imitazione è la loro attività primaria. Se vi vedrà infastiditi o stressati, imparerà che la vita è oltremodo stancante, se vi vedrà spesso silenziosi e chiusi in voi stessi non sentirà un bisogno forte di comunicare, se vi vedrà spesso al cellulare, vorrà il cellulare per lui. Se invece vi vedrà sorridenti e calmi imparerà che tutto può essere gestito, se vi vedrà giocare spesso con lui capirà che interagire con gli altri è una cosa bella, se vedrà che leggete i libri con loro imparerà il piacere della lettura invece dei dispositivi elettronici. Qualsiasi cosa voi vogliate da lui, cominciate col farla. E ovviamente vale anche con le emozioni: se volete che il vostro bambino non si innervosisca o rinunci quando non riesce a fare una cosa, siate i primi a mostrarvi calmi di fronte a qualcosa che non vi piace, se volete che il bambino non pianga quando lo lasciate coi nonni, siate i primi a non arrabbiarvi quando fa cadere la zuppa a terra. La sua capacità di controllare le emozioni va di pari passo alla vostra.

Questi i cinque consigli cardinali per chi è diventato genitore da poco. Sono pochi, ma basterà che li capiate e applicate per essere già dei genitori di gran lunga più efficaci della media. A questi, aggiungiamo un altro suggerimento da tenere a mente: non fatevi ossessionare dall’idea di essere dei genitori perfetti. La perfezione non esiste, e comunque non è quello che vi chiede il bambino. Il bambino ha bisogno di voi, del vostro modo personale e intuitivo di essere genitori. Non fatevi scoraggiare dai vostri errori, difficilmente un singolo errore può rovinare l’educazione di un bambino, a meno che non si ripeta nel tempo. Siate amorevoli e sicuri di voi e il grosso è fatto. Il resto verrà da sé.

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Pubblicato da Carlo Affatigato

Mi chiamo Carlo Affatigato e mi piace pensare di poter essere una voce amica che possa guidarti nel realizzare le tue naturali aspirazioni e uscire dalle situazioni di crisi. Sono un life coach professionale, un motivatore, un appassionato di psicologia positiva e autorealizzazione. Dopo anni di esperienza nel coordinamento di gruppi e persone in ambito lavorativo, ho deciso di mettere al servizio degli altri la mia passione per la crescita e il miglioramento personale.

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